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Immagine del redattoreGiuseppe Iadonato

Viaggiare fa bene, scopriamo insieme perchè...

Aggiornamento: 4 lug 2023

Nel secondo articolo del nostro blog , trattaremo un tema a noi caro: IL VIAGGIO.


Infatti dovete sapere che il nome "Mamma esco a fare due passi - Social Radio" è nato anche con l'idea di poter dar seguito, con la stessa filosofia e gli stessi pricipi, ad un blog, creato da un nostro componente della redazione, chiamato: "MAMMA ESCO A FARE DUE PASSI"


Il viaggio quindi, come dicevamo, è un tema a noi caro e gli abbiamo voluto anche dedicare degli eventi con ospitit del settore come: Lorenzo Barone (cicloviaggiatore Umbro) famoso per la sua traversata, in bici, dal Sudafrica alla Russia, nostro ospite a Febbraio 2023, Aroun Belechaw, anche lui Umbro, noto nel web come colui che da "posto fisso e stipendio sicuro" mollla tutto e parte zaino in spalla per girare il mondo ed infine Carlo Laurora, in arte ItalianYes, Pugliese, autore di due libri, cretore di uno dei tou operator più noti in Italia e "viaggiatore professionista".


...ma torniamo a noi: viaggiare fa veramente bene??

Diciamo di si, ed oggi cercheremo di darvi 8 motivi per cui i viaggi aprono la mente e fanno bene al cervello.

Vi elenchiamo 8 incredibili sensazioni che un viaggio trasmette alla nostra mente in modo consapevole ed inconsapevole.

Si dice che viaggiare faccia molto bene perché, nel momento in cui si sta vivendo il viaggio ci si sente un vero Cittadino del Mondo. Si vorrebbe scoprire di tutto e di più del luogo che si sta visitando senza perdere nemmeno un instante di quel momento.


1- Aumenta la tua creatività.

Un studio condotto da un rivista accademica peer- reviewed americana ha scoperto che le persone che hanno lavorato e/o avuto esperienze all’estero sono più fantasiose e creative rispetto a chi è rimasto a casa. Perché?

Viene chiamata “full immersion“, cioè dei benefici ricevuti grazie all’immersione culturale avuta in quel periodo lontano da casa. Le persone che integrano una nuova cultura nella loro identità sono più creative nel lungo periodo.

La logica è questa: comportarsi come la gente del posto per un periodo prolungato apre la mente e costringe a pensare in modo diverso. Alleniamo la capacità di avere idee diverse. E’ un concetto che gli scienziati chiamano “flessibilità cognitiva”: più si è cognitivi, più si è creativi in futuro.


2-Sviluppa la capacità di risolvere problemi.

La rivista scientifica Journal of Personality and Social Psychology ha confermato che gli studenti che hanno vissuto un periodo medio-lungo all’estero hanno il 20% in più di probabilità di risolvere un compito rispetto a coloro che non hanno viaggiato. Il semplice fatto di osservare un’altra cultura per un periodo di tempo prolungato apre la propria mente a vedere in modo diverso il mondo e ti aiuta a capire che una semplice cosa può avere molteplici significati. Il problem solving è collegato con “la fiducia nel prossimo“. Risolvere un problema sembrerebbe più facile per chi ha viaggiato: ciò che è diverso è l’approccio rispetto invece a chi è abituato a fare le stesse cose o a rimanere nello stesso luogo.


3-Aumenta la fiducia nel prossimo.

Il viaggio fa avere fiducia e tende generalmente ad aumentare nel tempo e con le esperienze. Vedendo che nel mondo esiste molto più bene di quello che magari le persone conoscono dentro le proprie mura domestiche, diventa molto più facile fidarsi del prossimo anche durante la vita quotidiana di ritorno da un viaggio.


4-Rende umili.

Si nota principalmente nelle persone che tornano da un lungo viaggio, specialmente se in un Paese più povero rispetto a dove si vive o in seguito a una lunga permanenza all’estero per motivi di studio o per lavoro.

Quando i nostri occhi vedono e percepiscono situazioni difficili emerge l’umiltà che abbiamo.

Come si fa a non essere umili di fronte a Madre Natura? Il tramonto nel deserto, le distese della Patagonia Cilena, le gigantesche piramidi d’Egitto, lo spettacolo dell’aurora boreale e tutti gli effetti naturalistici che il mondo ci riserva...

5-Apre alle novità.

Viaggiare offre l’opportunità di vivere esperienze nuove rendendo i viaggiatori più aperti anche nella quotidianità. Ciò avviene grazie anche alle persone che si incontrano durante un viaggio: conoscere persone al di fuori della propria rete sociale, ognuna con un proprio vissuto e di culture diverse espande gli orizzonti. Per questo motivo la propensione a cercare le novità al ritorno a casa sarà molto più alta.

6-Rende dei buoni lavoratori.

Un recente studio di U.S. Travel Association ha rilevato che le persone che riescono a sfruttare tutti i giorni di vacanza hanno qualche probabilità in più (aumentata del 6,5%) di ottenere una promozione sul posto di lavoro.

Molte persone infatti non godono di tutte le ferie a loro disposizione: va bene lavorare ma con il giusto ritmo!

7- Favorisce il “reinventarsi”.

Viaggiare aiuta spesso a ritrovare il senso della propria vita, a intraprendere un nuovo inizio e a focalizzarsi su uno scopo ben preciso. Viaggiare fa bene al cervello perché permette di staccare dal lavoro, di mettere in pausa la propria quotidianità e contemplare la propria vita ed eventualmente reindirizzare il proprio cammino verso un’altra direzione.

8- Incide sullo stato d’animo.

Lo stato d’animo cambia in funzione degli eventi e delle emozioni che viviamo. Ad esempio chi è in attesa di acquistare un biglietto per un concerto o di prenotare la propria vacanza è felice ed emozionato. Questo stato d’animo che si prova è diverso rispetto a quando si sta comprando un oggetto materiale: magari rende felici all’istante, ma nel lungo periodo questa felicità svanisce e più delle volte quell’oggetto va a finire nel dimenticatoio.Un viaggio, al contrario, lascia un segno quasi indelebile nella vita e negli anni successivi ancora si raccontano le esperienze e le emozioni vissute con amici e parenti.

....ci si sente magnificamente VIVI!!

Che dire poi, di quella fantastica sensazione di quando scendi dall’aereo e sai che stai per fare centinaia di cose nuove e non vedi l’ora di iniziare. La felicità di essere arrivato. Non vedi l’ora di scattare foto e selfie. Non vedi l’ora di raccontare tutto ciò che stai vivendo ai tuoi amici.Di ritorno dal viaggio, uscendo dall’aeroporto inspiri profondamente con il naso la “nuova” aria e pensi che sia tutto così meraviglioso!

Vi lasciamo con questa poesia di Gio Evan, cantautore, scrittore e poeta italiano che compose un brano che rappresenta un inno alla vita e alla ricchezza della possibilità che ci vengono offerte ogni giorno se solo siamo disposti ad aprirci e a dialogare con l’altro.

Viaggiate,

Viaggiate che sennò poi diventate razzisti;

E finite per credere

Che la vostra pelle sia l’unica ad aver ragione

Che la vostra lingua è la più romantica

E che siete stati i primi ad essere i primi.

Viaggiate che se non viaggiate

poi non vi si fortificano i pensieri,

non vi riempite di idee,

vi nascono i sogni con le gambe fragili

e poi finite per credere alle televisioni

e a quelli che inventano nemici

che calzano a pennello con i vostri incubi

Per farvi vivere di terrore, senza più saluti

Né grazie né prego né si figuri.

Viaggiate che viaggiare insegna a dare il buongiorno a tutti

a prescindere da quale sole proveniamo.

Viaggiate che viaggiare insegna a dare la buonanotte a tutti

a prescindere dalle tenebre che ci portiamo dentro.

Viaggiate che viaggiare insegna a resistere, a non dipendere.

Ad accettare gli altri non solo per quello che sono

ma anche per quello che non potranno mai essere.

A conoscere di cosa siamo capaci

A sentirsi parte di una famiglia

Oltre frontiere, oltre confini

Oltre tradizioni e cultura

Viaggiare insegna a essere oltre

Viaggiate che sennò poi finite per credere

che siete fatti solo per un panorama

e invece dentro di voi

esistono paesaggi meravigliosi

ancora da visitare...


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