"La migrazione è un fatto sociale totale”: è questo uno dei concetti fondamentali che vengono sviluppati dal sociologo algerino Abdelmalek Sayad nella sua opera ‘’La doppia assenza, dalle illusioni dell’emigrato alle sofferenze dell’immigrato’’.
È un fatto sociale totale perché, come sottolinea il sociologo Salvatore Palidda nella prefazione dell’opera: “ogni elemento, ogni aspetto, ogni sfera e ogni rappresentazione dell’assetto economico, sociale, politico, culturale e religioso sono coinvolti in tale esperienza umana. È per ciò che le migrazioni svolgono una straordinaria funzione specchio, sono cioè rivelatrici delle più profonde contraddizioni di una società, della sua organizzazione politica e delle sue relazioni con le altre società”.
Lo stesso concetto è ripreso dal sociologo Palmirano in “What About Geopolitics of Utopia” nel 2001 che racchiude questo concetto in una frase molto significativa: “Dopotutto, quando gli attori si spostano, si spostano con i loro palcoscenici: gli attori sono i palcoscenici’’.
Come Social Radio ‘’Mamma, esco a fare due passi’’ nasce portando sul web contenuti che raccontano di viaggi e nella vita di alcune persone i viaggi sono stati fondamentali: hanno stravolto vite, qualcuna l’hanno salvata, molte si sono perse durante i viaggi stessi.
I viaggi di cui si parla in questo articolo sono le migrazioni: ‘’La migrazione – per citare le parole di Sara Marilungo, organizzatrice dell’evento SMASH THE BORDER - è diventata una delle più importanti strategie per ottenere l'accesso alle risorse vitali, per fuggire da situazioni invivibili e pericolose come persecuzioni e guerre, ma anche per avere l’opportunità di crescere, di conoscere nuove persone, luoghi e realtà.
I confini quindi non fermano le migrazioni, ma alzano il prezzo da pagare per quel viaggio: i costi per ottenere i documenti necessari, per le indicazioni sul percorso da seguire, per il posto migliore in imbarcazioni improvvisate, fino ad arrivare al prezzo più alto da pagare, quello per la propria vita’’.
È fondamentale conoscere e prendere coscienza dei fenomeni migratori che riguardano le frontiere italiane e le iniziative di accoglienza che lo stato predispone, per questo motivo Sara Marilungo in collaborazione con il Circolo del Cinema Metropolis ha organizzato il Festival ‘’Smash The Border’’ che si terrà dal 1 al 2 settembre presso Largo dei Clareni a Capodarco di Fermo e il 3 settembre presso il Chiostro dei Carmelitani.
Come si legge dal comunicato “SMASH THE BORDER nasce dall’esigenza fortemente sentita, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, di ritagliarsi un momento e creare uno spazio in cui poter approfondire i temi legati alle migrazioni, per informarsi, confrontarsi e trovare insieme alternative all’attacco posto alla libertà di movimento, vale a dire la possibilità di muoversi liberamente attraverso le frontiere senza essere considerati illegali e senza dover intraprendere percorsi estremamente pericolosi che mettono a rischio la proprio vita”.
L’evento sarà realizzato con il supporto del Comune di Fermo e dei Progetti SAI di Fermo, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio.
Ma cosa sono i Progetti SAI? I progetti SAI hanno una storia lunga e travagliata: nascono nel 2001 con il nome di PNA – Programma Nazionale e dopo solo un anno la legge n.189/2002 ha istituzionalizzato queste misure di accoglienza organizzata, prevedendo la costituzione dello SPRAR – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Con il D.L. 4 ottobre 2018, n. 113, convertito in Legge 1° dicembre 2018, n. 132, gli SPRAR vengono rinominati SIPROIMI – Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati e da ultimo il D.L. 21 ottobre 2020, n.130, convertito in Legge 18 dicembre 2020, n.173, rinomina il Sistema in SAI – Sistema di accoglienza e integrazione.
Il Sistema Accoglienza Integrazione - SAI attuale è costituito dalla rete degli enti locali che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata.
I progetti territoriali del SAI sono caratterizzati da un protagonismo attivo, condiviso da grandi città e da piccoli centri, da aree metropolitane e da cittadine di provincia. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di "accoglienza integrata" che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
A differenza del panorama europeo, in Italia la realizzazione di progetti SAI di dimensioni medio-piccole contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell'accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.
Durante gli eventi di venerdì 1° settembre, sabato 2 settembre e domenica 3 settembre, attraverso dibattiti con professionisti del settore, mostre fotografiche e proiezione di film si avrà la possibilità di conoscere il fenomeno delle migrazioni (fonte, per saperne di più e arrivare preparati agli eventi: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/eu-migration-policy/):
1 - sulle prospettive Balcaniche, il percorso che persone per la maggior parte provenienti da Siria, Afghanistan, Iraq, Iran, Pakistan, Bangladesh, compiono nel tentativo di raggiungere l’Europa: una rotta costellata da violenze, torture, respingimenti, restrizioni arbitrarie, che mettono a rischio i diritti delle persone migranti.
2 - sulla rotta del Mediterraneo che i migranti e i richiedenti asilo utilizzano per entrare nell'Unione Europea in modo irregolare, intraprendendo viaggi lunghi e pericolosi, partendo dall'Africa settentrionale e dalla Turchia, attraversano il Mar Mediterraneo per raggiungere l'Italia e anche, in misura sensibilmente minore, Malta. Nel viaggio verso l'Europa la maggior parte dei migranti attraversa la Libia, contribuendo così allo sviluppo nel paese di reti del traffico e della tratta di esseri umani consolidate e resilienti.
3 - Su temi più ampi come il concetto di confine, di regime europeo di frontiera e di libertà di movimento.
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